Ministero dell'Istruzione e del Merito
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Umbria

ATTIVITÀ E PROGETTI

HSH - Percorsi di istruzione domiciliare 

 Descrizione       

 

Il progetto si articola attraverso i Percorsi di Istruzione

Domiciliare, in collaborazione con i docenti delle scuole di

appartenenza degli alunni malati, in forma individualizzata,

blended, on-line ed in presenza, presso le abitazioni degli

studenti e/o al residence “D. Chianelli”, a favore dei bambini

provenienti da altre regioni o Stati e temporaneamente

domiciliati lì o nel reparto di Oncoematologia Pediatrica e

T.M.O. L’attento e puntuale lavoro di informazione-formazione

con la rete scolastica territoriale, promosso dalla scuola polo

afferente all’IC5 di Perugia, ha consentito di creare e

sviluppare gradualmente una vision, sempre più condivisa

della scuola come ambiente di tutela dei processi di crescita e

salvaguardia dell’integrità psico-cognitiva e relazionale e non

solo come luogo privilegiato degli apprendimenti disciplinari,

da valutare attraverso le performance cognitive. Saldare

efficacemente la frattura esistenziale imposta dalla malattia

alla realtà scolastica pregressa permette, infatti, di mantenere

il “filo rosso della vita” e stimola i docenti coinvolti a garantire

reali spazi di ascolto ed accoglienza dei bisogni educativi

speciali e a pianificare metodi e strategie personalizzate, che

consentano la valorizzazione dei saperi, delle capacità e delle

competenze, anche a credito, come fiducioso investimento sul

futuro.

 Punti Forza

Collaborazione con il Comitato per la Vita “D. Chianelli” e con

la rete scolastica regionale. Conoscenza della normativa, del

vademecum e di tutte le forme di istruzione per la garanzia del

diritto allo studio di tutti gli studenti malati. Condivisione di

tutte le buone prassi attivate dai singoli istituti per

l’arricchimento del modello operativo comune.

 

 

Alfabetizz-azione globale 

 Descrizione       

Presso il reparto di Oncoematologia e Trapianto di

Midollo osseo affluiscono numerosi bambini e ragazzi

stranieri per effettuare i protocolli di cura per il

trattamento di leucemie e tumori. Esiste, inoltre, una

Convenzione fra la Regione Umbria e lo stato del

Venezuela, per l’accoglienza di pazienti sia adulti che

pediatrici da sottoporre a trapianto di midollo osseo

allogenico, che ogni anno garantisce un processo di

cura fino a venti pazienti. L’incidenza della loro

presenza e della relativa permanenza in reparto è

tale da rendere necessario progettare percorsi di

primo livello di alfabetizzazione, per contribuire a

rendere l’approccio all’esperienza di malattia

funzionale ai bisogni immediati di comunicazione ed

adattamento. La scuola si prende carico di ogni

singola situazione attraverso un approccio relazionale

di contenimento dei vissuti di “estraneità, paura e

disorientamento”, privilegiando un livello

comunicativo mimicogestuale, attraverso un

approccio empatico. Il protocollo di accoglienza

strutturato prevede un’attenta e sistematica

osservazione del nucleo famigliare ed una

pianificazione dei percorsi di alfabetizzazione da

modulare in base ai quadri psico-cognitivi di ciascun

alunno.

 Punti Forza

 

Costruzione ed attivazione del protocollo di

accoglienza integrato per l’approccio multiculturale

dei tanti bambini stranieri che affluiscono al reparto.

 

 

Malattia...un tempo per volere

 Descrizione       

Il progetto pluriennale “Malattia un tempo per volere”

costituisce lo sfondo integratore della progettualità

specifica nel reparto di Oncoematologia e nella

Clinica Pediatrica; connette la realtà individuale di

malattia al contesto scuola ed ospedale e favorisce la

condivisione della storia di vita che ciascuno intreccia

con gli operatori e la struttura stessa.


Il metodo adottato si basa sulla ricerca-azione, che

pone la pratica educativa in un rapporto interattivo

costante con la rilettura dell’esperienza sul campo,

sostenendo l’operatività del team docente e

favorendo i percorsi di ricerca e di autoformazione.

 Punti Forza

 

Progetto di presa in carico globale dei nuclei familiari

da parte di tutta l’equipe multidisciplinare del reparto

che in sinergia e secondo una mission condivisa

attiva un modello di cura integrato.

 

 

Accoglienza

 Descrizione       

Progetto in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera

di Perugia, e con il servizio accoglienza. Il progetto

prevede la conoscenza e l’adattamento al contesto

sanitario e l’ampliamento congiunto dell’offerta

culturale attraverso la conoscenza dei servizi, le

visite guidate sul territorio e i seminari di

divulgazione artistiva.

 Punti Forza

 

Stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di

Perugia. Elaborazione comune di un modello di

accoglienza che mira alla buona qualità di cura

attraverso l’attenzione alla multidimensionalità della

persona.

 

 

 

Medicina narrativa

 Descrizione       

Progetto promosso dalla scuola, in collaborazione con

l’Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia”

- Ufficio formazione - a favore di tutti i professionisti

dell’equipe multidisciplinare del reparto di

Oncoematologia Pediatrica, con la finalità di:

condividere significati e co-costruire elementi

culturali del lavoro di cura insieme; aumentare la

consapevolezza di sé e del proprio ruolo di curanti;

promuovere le competenze socio-emotive trasversali;

mantenere viva la motivazione professionale e la

progettualità formativa; prevenire il burn-out. E'

ormai un dato imprescindibile che il lavoro nei

contesti di cura richieda competenze che abbiano a

che fare sia con la capacità di ascolto, comprensione

e rispetto del vissuto dei piccoli ammalati, che con la

capacità di sviluppare processi di attenzione e

riflessione su di sé come professionisti della cura. Il

laboratorio di narrazione e di scrittura autobiografica,

diviene, dunque, uno strumento fondante per la

cocostruzione di una postura comune e condivisa

verso “l’altro”, che sviluppi pratiche di accoglienza e

presa in carico globale, nel rispetto dell’individualità e

delle storie esistenziali di cui ciascun alunno e nucleo

famigliare è portatore. Il metodo autobiografico si

fonda, infatti, sul riconoscimento della soggettività e

sulla premessa che gli adulti sono in grado di

apprendere da se stessi, dalla propria esperienza,

dalla propria storia; è finalizzato a cogliere l’unicità,

la vitalità della persona e delle sue traiettorie di

apprendimento, trasformazione, espressione di sé,

nonché di attribuzione di senso alle proprie pratiche.

Ciò favorisce un atteggiamento empatico, il rapporto

di fiducia ed affidamento al contesto di cura e

migliora la compleance terapeutica, in un percorso di

empowerment personale e di sistema.

 Punti Forza

 

Rapporto di collaborazione e sinergia con l’Azienda

ospedaliera; formazione e progettualità condivisa con

l’intera equipe multidisciplinare; vision-mission

comune ai percorsi interprofessionali di

aggiornamento.

 

 

Progetto di autobiografia

 Descrizione       

Il progetto, in collaborazione con la dott. Biasi,

esperta in metodologie autobiografiche e tecniche di

comunicazione interpersonale e di gruppo, è rivolto

agli alunni della pluriclasse multiculturale “Coniglietti

bianchi”, presso il reparto di Oncoematologia

Pediatrica e TMO. La scrittura autobiografica è uno

strumento molto efficace per aiutare i ragazzi a

prendere le distanze da se stessi, a porsi come

oggetto della propria riflessione, per poter elaborare

pensieri e sentimenti, vissuti e dolore, attraverso le

parole. La malattia oncologica, dal punto di vista

psicologico ed emozionale si configura come

un’esperienza totalizzante, che crea una profonda

spaccatura nella propria esistenza; è come uno

spartiacque che modifica lo scorrere del tempo e ne

altera anche la percezione. Tutta la propria realtà

viene percepita come costituita da “un prima ed un

dopo”la malattia, e in questo quadro emozionale che

si delinea, il tempo passato appare lontano e

sfumato, quello futuro incerto ed indefinibile e quello

presente enormemente dilatato, minaccioso e

paralizzante. In questo contesto, il laboratorio

diventa uno spazio-tempo in cui l’alunno può agire

creativamente, sentirsi attivo e parte di un gruppo,

facendo così un’esperienza in grado di alimentare la

propria autostima, nonostante le paure che lo

accompagnano. Le scritture individuali sono

precedute da attività di stimolo e facilitazione,

ovvero: uso di oggetti e foto personali;ascolto di

musiche; lettura di brevi brani e di poesie;

osservazione di immagini; collage. Dopo il momento

della scrittura individuale, segue il momento della

lettura volontaria e libera e dell’ascolto e condivisione

senza giudizio, con una modalità accogliente di

restituzione. Il metodo si inserisce nella cornice della

valorizzazione dell’io e del fronteggiamento

dell’esperienza di malattia. Come afferma Duccio

Demetrio “…le storie di vita sono strumento per far

ordine dentro di sé, per capirsi, per capire il presente

ed il proprio vissuto emotivo, per comprendere il

proprio essere persona…”

 Punti Forza

 

Metodo utile a dar voce al bisogno di riflettere su di

sé e sull’esperienza di malattia, necessario alla

costruzione identitaria e a sostenere i processi di

consapevolezza e di resilienza. Scrivere aiuta a portar

fuori di sé paure, ansie, disagi, favorendo

l’elaborazione dei vissuti interni e la costruzione di

senso ad un’esperienza destabilizzante e dolorosa.

 

 

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